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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



La ballata di Geraldina
Italia, 2001, 16mm, 26', Colore


Regia
Vittoria Castagneto

Soggetto
Vittoria Castagneto, Gianluca Favetto

Sceneggiatura
Gian Luca Favetto

Fotografia
Luciano Federici

Suono
Mirko Guerra

Montaggio
Marco Duretti

Interpreti
Claudio Zanotto Contino, Arcisio Corzetto, l’asina Geraldina

Direttore di produzione
Diego Gazzano

Produttore esecutivo
stripslashes(Enrico Cerasuolo)

Produzione
Regione Piemonte, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, CAI Torino

Note

Voce di Geraldina: Claudia Penoni.

Realizzazione: Zent Arti Audiovisive.





Sinossi
L’attività dell’asina Geraldina e quella del raccontastorie Claudio, il suo padrone, sono in corso di estinzione. E chi ascolta più le storie? Cammina Claudio insieme a Geraldina. Corrono e non si fermano mai. Da una montagna all’altra riportano alla memoria le leggende dimenticate, le tradizioni scomparse, con l’ansia di chi teme che il “Signore del Tempo” cancelli tutto. Geraldina, come molti dei suoi simili, quei sentieri di montagna li aveva già percorsi in tempi lontani e tutte le volte si era messa in groppa un’avventura nuova. Le era mancato solo un narratore. Un “umano” che avesse la capacità di ascoltarla rinnovando così la sua identità di raccoglitrice di storie.
La sceneggiatura recita: “Le storie sono come ruote che fanno girare il mondo e senza il racconto il mondo muore. Cammina, cammina che quando cominci, fatto il primo passo, arrivi, sempre un po’ più in là”. “Un po’ più in là” sono i “soliti posti” che nessuno oggi frequenta più. La ballata di Geraldina è per questi motivi un film documentario dedicato a chi abbia voglia di riscoprire “i soliti posti”, ma a passo lento, lasciandosi cullare dal ritmo delle favole del raccontastorie.




Dichiarazioni
«Sin dal primo momento ci siamo tutti interrogati sul significato delle favole, delle storie che si raccontano e che spesso ci raccontiamo. Il nocciolo del filmato è poi tutto qui. Spesso vogliamo allontanarci dai nostri dolori e senza neanche rendercene conto scappiamo in un mondo inventato che ci consola. Zanotto Contino e Geraldina, la sua somara, ci portano a scoprire proprio questo: come nascono le favole. I paesaggi del Piemonte che abbiamo fotografato, si trasformano in un mondo incantato: ma chi può dire che la realtà non sia questa?» (V. Castagneto, Dichiarazione inedita, 2007).
 
«L'asino che ti cambia la vita. È la cosa che dico sempre, per prima, non è falsa modestia e può suscitare qualche sorriso, ma è la pura verità, vita vissuta: la gente non viene per sentire le storie ma per vedere l'asino, meglio l'asina, Geraldina. Io sono il suo accompagnatore, e solo in un secondo tempo la gente si accorge dell'appendice petulante, ma l'attenzione è sempre rivolta a lei. […] È grazie a lei che ho trovato disponibilità, ospitalità, che è stato possibile per uno di pianura raccontare ai montanari storie di montagna e farsele raccontare e tante altre cose. L'asino è stato compagno dell'uomo per millenni, poi d'improvviso è scomparso, ma il legame è profondo e quando l'asino riappare, quel legame si scatena in tutta la sua potenza» (C. Zanotto Contino, "La Stampa", 20.9.2001).




Scheda a cura di
Valeriana Rosso

Persone / Istituzioni
Vittoria Castagneto
Luciano Federici
Mirko Guerra
Enrico Cerasuolo
Claudio Zanotto Contino


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